*23 dicembre 2018 – IV Domenica di Avvento*
Luca 1, 35-46
_«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto»._
Il viaggio verso il villaggio sul monte è servito a Maria. Le è servito per parlare con Elisabetta, per comunicarle la sua gioia e raccogliere la gioia della cugina. Occorre un movimento, quasi sempre una salita, per capire. A volte è persino necessario l’aiuto di qualcun altro per confermare la nostra fede, soprattutto quando siamo chiamati ad accogliere una grande novità. Ed è ciò che l’evangelista oggi vuole dirci attraverso l’incontro tra le due donne, un incontro denso di tenerezza e gioia condivisa. Luca ha bisogno di collocare proprio all’inizio della sua Bella Notizia questo mutuo scambio d’amore. Siamo davvero, concretamente cristiani quando, nell’incontro con gli altri, riusciamo a sentire un sussulto, a trasmetterci vicendevolmente una gioia autentica, riempiendoci il cuore. E questa, stasera, sarà la nostra preghiera.
Vi voglio bene nel Signore,
don Fabio.