29 aprile 2019
Dagli Atti degli Apostoli 6,1-7
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
Commento alla Parola
Buongiorno. Quando il numero dei credenti cresce si deve cominciare a pensare come gestire la comunità. Alcune figure antiche scomparse ritornano, altre figure nuove vengono create. La vita della comunità dipende da come la Preghiera, la Parola e il Servizio sono alimentate quotidianamente. L’errore più grave è quello della ripetizione a fotocopia, che ci porta a proporre sempre la stessa cosa per anni, decenni, a volte secoli: è la strada più veloce per la chiusura e la morte. L’esperienza che Gesù ci chiede di rinnovare continuamente è quella della Risurrezione, esperienza che si deve trasmettere sempre come novità, con creatività ed entusiasmo. Che lo Spirito ci doni buona volontà.
Buona giornata. Ti voglio bene in Cristo Risorto,
don Fabio.