Commento al vangelo del 14 novembre 2018
Luca 17, 11-19.
L’episodio del vangelo di oggi racconta la purificazione di dieci lebbrosi. Dopo la guarigione, solo uno, sentendosi guarito, si volge indietro e corre a ringraziare Gesù: era un samaritano. E Gesù nota che solo lo straniero è tornato a rendere grazie a Dio!
“Non ne sono stati purificati dieci, e gli altri nove dove sono?”
Quante volte ci sarà capitato di risolvere un problema grande in un nonnulla?
Forse abbiamo pensato di essere stati bravi e fortunati. E forse se non avessimo risolto il problema, avremmo dato la colpa anche a Dio: “Io prego ma non mi ascolta mai”… Raramente, però, quando superiamo una difficoltà, ci voltiamo indietro e andiamo a ringraziarLo!
Le parole di Gesù non sono un rimprovero. Dal rimprovero nascono solo i sensi di colpa e Gesù non vuole fare sentire in colpa nessuno. Lui ci invita a riflettere: possiamo diventare persone più attente e dobbiamo imparare a ringraziare Dio per il bene ricevuto.
Anzi, oggi realizziamo un proposito! A fine giornata, ripensiamo al bene voluto, desiderato, ricevuto e vissuto, ringraziamo Dio e chiediamogli di renderci capaci di diffonderlo, di metterlo in rete, per rendere migliori anche gli altri che ci circondano. Potremmo così cominciare a non considerarci sempre come tanti “Calimero” ed essere meno pessimisti o vittime di tutti i sistemi. Perché un DONO a fine giornata lo abbiamo sicuramente ricevuto ed è il giorno stesso, con tutte le belle relazioni che abbiamo vissuto. Cominciamo ad essere ottimisti e volgiamo il nostro sguardo al Signore con un piccolo “GRAZIE”.
Io ringrazio Dio per te che leggi e ti auguro buona giornata,
don Fabio.